Uomo

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13 dicembre 2014

QUELLA FOTO





















Un pomeriggio con una serie di appuntamenti in giro per la città ed un cielo che più passano le ore e più si fa blu. Mi trovo dalla parte opposta rispetto alla zona in cui abito, puntuale per quanto posso e per quanto non mi sta bene di esserlo, si perché ci sono volte che provo un raffinato gusto ineffabile ad arrivare in ritardo, forse perché è qualcosa che se lo fanno a me, di ritardare, non riesco a perdonare facilmente e infliggere questa sorta di 'dolore' ha pur sempre il suo fascino! Ma era pomeriggio ancora ben soleggiato di quel sole che è possibile avere in inverno anche se quest'anno dalle mie parti non è che lo si possa davvero definire tale, e quasi senza accorgermi mi sono ritrovato ad aver bisogno di spostarmi dopo aver finito stranamente in anticipo rispetto al previsto...quando passo da quella strada. 
Non sono riuscito ad andare avanti. 
Sento ancora i clacson delle auto che mi stavano appena dietro con la fretta dell'ora di rientro quando desideri naturalmente prendere qualcos al bar, ammesso che ci sia un parcheggio disponibile e con almeno un posto libero per te. 
Ho accostato lungo la fila delle auto impilate ai bordi della strada, bloccata l'auto e lì in fondo esattamente come tempo fa il sole che tramonta rendendo quella che è stato il teatro di tanta storia uguale ad un tempo che non può essere dimenticato. 
Sensazioni strane e inesprimibili quelle suscitate dall'immagine che riaffiorava dapprima sbiadita e poi via via sempre più chiara sino ad essere così come la vedevo, così com'era e non ho potuto esimermi dal fotografare ciò che stavo vedendo. 
Chissà quante volte avrei voluto farlo e mi sarei voluto fermare pur stretto dalla fretta e dai svariati impegni, fottendomene di ogni scrupolo affiorante e delle persone in attesa e delle aspettative e ...mi sono fermato questa volta. 
Ora posso farlo. 
Ora devo farlo senza doverlo evitare. 
Forse qualcuno avrà notato il flash del cellulare mentre scattavo alcune foto per poter scegliere la migliore, e la migliore è stata quella senza alcuna aggiunta di luce. Quella che, come nelle cose più semplici e senza lapislazzuli, poi per questo è sempre quella scelta. E non parlo solo di foto né di riflessioni. 
Ho provato un profondo piacere nel fissare quel momento con un'immagine eloquente di un tempo. Dialettica silenziosa e significativa. Disanima della parte sottesa al tempo che non gestiamo e che spesso ci condiziona. 

...Finalmente ho posto una pietra per ricordare.

Come facevano popolazioni antichissime, quasi che ce ne fosse bisogno, ci son ricordi che giammai smetteranno di esserlo!

Solo che la mia non ha la medesima consistenza.



























































2 commenti:

  1. Quando urge il tempo, di fissare quell' attimo intrigante che ci lascia sospesi nel traffico cittadino
    Non importa il resto del mondo: ci si ferma e restiamo nell' attesa di certi ricordi
    Gradita molto, e lo scatto è da ricordare
    Baci da Mistral

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    Risposte
    1. Come per un appuntamento con te stesso e tutto il resto assiste.
      Grazie Mistral.
      Un saluto a te

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Commenti critici sono anche i benvenuti se fatti con la discrezione che leggi in queste righe.